sabato 31 agosto 2013

Diario del seduttore

Buongiorno cupcakes! ♥
Appena tornata dalle vacanze e già pronta con la grafica nuova e con delle recensioni!
Per non subissare il blog ve ne posto una al giorno, così siam tutti felici ♥
Purtroppo l'estate sta ormai finendo, speriamo che il tempo per leggere si trovi lo stesso, accidenti!
In compenso, dopo esser partita con due soli libri, il resto nel kindle, sono tornata con 9 libri nuovi nuovi *^*
Che siano benedetti i libri venduti a 3 euro, meh! *_*
(#il paradiso di una lettrice dipendente)




Titolo: Diario del seduttore
Autore: Soren Kierkegaard
Editore: Newton Compton  (collana Grandi tascabili eco.)
Prezzo: 4.90 €
Pagine: 124

T R A M A

"Il diario del seduttore", parte importante della più vasta opera "Aut-aut", contiene la filosofia dell'estetico cui Kierkegaard dedicò il primo momento della sua riflessione. Nel rapporto intenso e tormentato del giovane Kierkegaard con la ricerca del piacere interviene ben presto il demone della coscienza e dell'interrogazione a trasferire la comprensione della seduzione sul piano intellettuale e ad aprire la strada verso l'esistenza religiosa. Il riscatto della sensualità è il primo gradino di un itinerario verso Dio. Una concezione antica, che trova però in Kierkegaard un'analisi fenomenologica e psicologica di sapore moderno. Introduzione di Angelo G. Sabatini.


"Legge eterna nell'amore è che due esseri debbano sentirsi come venuti al mondo l'uno per l'altro solo nel primo istante in cui hanno cominciato ad amarsi."

R E C E N S I O N E


Ero indecisa se scrivere o meno una recensione in merito a questo libro perché non è esattamente il tipo di libro che qualcuno si aspetta di trovare recensito su un blog. Almeno credo.
Io l'ho letto, onestamente, per cultura personale. Non è che non mi interessasse, a grandi linee, la trama, però se vi dovessi dire che l'avrei letto lo stesso se fossi stata una che e ne fregava di cultura personale vi direi una bugia.
Non è un romanzo di cui si può parlare di semplice: mi piace, non mi piace. Perché non è solo la storia di Giovanni e di Cordelia, ma si tratta di una storia a sfondo filosofico in cui viene attentemente analizzato il ruolo dell'estetca all'interno della vita umana. Il protagonista è l'esteta stesso che di quest'arte ha fatto la sua vita.
Quel che vuole far vedere Kierkegaard è come sarebbe la vita scegliendo unicamente il percorso estetico piuttosto che quello religioso ecc.
Quindi non vi consiglio questo libro se siete alla ricerca di cose leggere, un po' frivole essendo estate, o di svago perché non credo che sia la storia adatta!
Il libro è anche abbastanza corto, in realtà, ma io c'ho messo molto a leggero, forse più del dovuto, perché quando nelle storie ci sono cose che vanno oltre le semplici vicissitudini dei personaggio io mi devo concentrare e tentare di capirne il succo. Leggere questo libro senza soffermarsi sul messaggio sarebbe un oltraggio, devo dirlo!

In ogni caso non mi è dipiaciuto ma non lo chiamerei neanche libro dell'anno. Si trova sul 3/5 perché è esattamente a metà tra il piacere e lo sforzo di finirlo.

♥ Bea

martedì 6 agosto 2013

Let's chit-chat #01



Cari lettori/lettrici/appassionati/drogati/nerd/amanti della lettura. E' sempre un piacere condividere con voi questo piccolo angolo, mi piace pensare che in questo paradiso mi senta totalmente compresa. Ma passiamo ad altro, sennò finisce che vi racconto di me, e presumo che il resto poi passi in secondo piano. 
Negli ultimi tempi, ho visto passare mode di ogni genere. Dalla Twilight mania all'ultima che racchiude la trilogia di Cinquanta Sfumature, dove, ad ogni una, si è aperto un nuovo mondo. Chi se lo aspettava che dopo, le vendite di libri Erotici sarebbero salite alle stelle? O che Urban e Paranormal Fantasy assumesse nel mercato una bella fetta consistente? Io no. Io ero tra quelle illuminate da Twilight. Io ero tra quelle che sbavava dietro Edward Cullen. 
Quella di cui vi voglio parlare è un'altra moda che sta letteralmente prendendo piede negli ultimi tempi. I due pov dei protagonisti. Ultimamente mi sono capitati libri sotto mano che possedevano entrambi i pensieri dei protagonisti. The Vincent Boys, A cena col vampiro, Non lasciarmi andare, L'isola dell'amore perduto, e tanti altri. 
Cosa ne penso al riguardo? Credo che sia un'idea geniale. Sopratutto considerando il punto di vista maschile. In particolar modo nei momenti piccanti. In quei momenti il punto di vista della protagonista perde quell'elettricità che solo un uomo può accendere. Non solo, anche il nascere dell'amore visto da entrambi rende il tutto più intrigante. Alcune volte infatti ti ritrovi a pensare perchè il ragazzo prova certi sentimenti per la protagonista, dato che non sembra apprezzarla a pieno, come se da una pagina all'altra finalmente le sia accesa la lampadina e puff, le dichiara il suo amore. Quando vedi invece con i tuoi occhi, anzi, leggi, il mutamento che il ragazzo sente nei confronti della protagonista, allora lì ti accorgi che sono sentimenti reali, che escono dalla carta e ti arrivano dritto al cuore. Mi sono ritrovata spesso a chiedermi se la controparte maschile provi gli stessi sentimenti, alcune volte la trovo costretta, come se davanti a me ci fossero due protagonisti, uno tra le grinfie dell'autore/autrice e l'altro, quello di cui io mi sono fatta l'idea, indipendente, e, per niente innamorato. In quei momenti capisco che ho perso l'attrazione per il libro e lo chiudo. Voi cosa ne pensate al riguardo? Anche a voi piace leggere da entrambe le parti? Sapere cosa prova sia l'una che l'altra parte? Fatemi sapere.

Jess

domenica 4 agosto 2013

La bambina di neve

Buongiorno cupcakes! ♥
Eccoci con un altro libro che vi avevo presentato in "under the palm-tree". Devo dire che leggere di neve e gelo mi ha aiutato a superare la calura di questi giorni!
Non sto scherzando... mi lascio condizionare molto dai libri. Ricordo l'estate in cui lessi "Io non ho paura". Soffrii il caldo come mai prima!
Vi ho messo la copertina originale e non quella italiana, non perché non mi piaccia quella scelta nel nostro Paese (è molto bella), ma perché mi sono innamorata troppo di quest'altra. E' perfetta. C'è lei, c'è la volpe, c'è il bosco e c'è la neve. Troppo troppo bella ♥
Ma veniamo al sodo, va:




Titolo: La bambina di neve
Autore: Eowyn Ivey
Editore: Einaudi  (collana Einaudi Stile Libero big)
Prezzo: 19.00 €
Pagine: 409

T R A M A

Alaska, 1920. Un luogo incontaminato e brutale. Specie per Jack e Mabel, giunti in questo territorio selvaggio da lande molto meno aspre. La coppia, un po' avanti negli anni, e senza figli, ha una vita dura, col lavoro atroce alla fattoria. Mabel, in particolare, oppressa dal rammarico di non avere figli, è sull'orlo della disperazione. La prima notte d'inverno Mabel e Jack tornano per un momento ragazzi e, tirandosi palle di neve, finiscono per costruire un pupazzo. Che prende la forma di una incantevole bambina di neve. Ma al mattino non c'è più nulla. E, in lontananza, una bimba bionda corre via tra gli alberi. La piccola, che dice di chiamarsi Pruina, torna più volte da loro. Pare una creatura dei boschi. Va a caccia di animali con a fianco una volpe, del tutto a proprio agio nelle lande innevate, è in grado di sopravvivere nell'asprezza dell'Alaska. Ma quale che sia la vera natura di Pruina, la bimba sembra destinata a cambiare per sempre la vita di Mabel e Jack.

R E C E N S I O N E



Questa è una recensione un po' dolorosa a dirla tutta, e sono felice di aver scritto la premessa quando mi mancava ancora qualche capitolo alla fine.
E' un libro dolce-amaro, fatto di alti e bassi e che ti conquista lentamente, fiocco di neve alla volta.
Se mi dicessero "descrivi questo libro con una sola parola", direi "amore". In tutte le sue forme.
L'amore per la natura, l'amore famigliare, l'amore romantico e quello dettato dall'amicizia.
Di amore ce n'è veramente tanto, così come il dolore. Oserei dire che sono quasi un tutt'uno.
Le premesse del libro lasciano già intuire quale percorso tortuoso si affronterà nel libro. Una coppia che ha ormai rinunciato ad avere figli, che c'ha provato mille volte e che non è riuscita ad ottenere niente.
Però non è un libro sugli anziani e sulla loro accettazione della vita. Assolutamente no!
Innanzitutto il libro inizia con una Mabel e un Jack di mezza età, non direi affatto anziani (gli anziani hanno 70 anni, loro mi sembravano più sui 55, onestamente).
L'Alaska sembra un luogo bellissimo, pur non regalando niente, pur essendo il territorio più selvaggio del pianeta.
Le difficoltà non mancano per Mabel e Jack, anzi. Poi però arriva questa piccola bambina, questo piccolo miracolo e sembra portare una ventata d'aria fresca nella vita della coppia.
E' stato un percorso strano: vedere la bambina con gli occhi della coppia, imparare ad amarla tramite i loro pensieri.
Mi sono affezionata lentamente a lei ed alla fine non ho potuto non comprendere l'amore sconfinato di Mabel e Jack. Mi è sembrato di capire cosa sia l'amore di una madre e di un padre.
Perché anche se loro non sono i suoi veri genitori, ovviamente, lo diventano.
Ho ricevuto fortissime emozioni lungo tutto il libro e soprattutto alla fine e ho paura di rivelare troppo in questa recensione, quindi mi trattengo.
La fine mi ha lasciato ancora quel sapore dolce-amaro. Mi è sembrato di trovarmi in mezzo ad una burrasca di neve mentre leggevo il libro e adesso invece mi sembra di essere nel mezzo di quell'estate bollente tanto agognata in Alaska.
Cinque su cinque per tutto quello che mi ha regalato. Lo consiglio a tutti perché non è un romanzo solo d'amore, non è un romanzo per adulti, né per bambini. E' una storia un po' fantasiosa adatta a tutte le fasce d'età.
Veramente bello, ecco.

♥ Bea