venerdì 19 luglio 2013

Il cimitero di Praga

Buongiorno! C'ho messo più di un mese per finire questo libro, considerati anche gli esami di fine corso.
Con Umberto Eco ho un rapporto d'amore ed odio da "Il nome della rosa" e questo libro non mi ha fatto pendere per nessuno dei due, a dirla tutta.


Il cimitero di Praga
di Umberto Eco

Titolo: Il cimitero di Praga
Autore: Umberto Eco
Editore: Bompiani (collana Narratori italiani)
Prezzo: 19.50 €
Pagine: 523

T R A M A

Trent'anni dopo "Il nome della rosa" Umberto Eco torna in libreria con un nuovo romanzo di ambientazione storica. Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l'ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come "I protocolli dei Savi Anziani di Sion", che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi dell'assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d'appendice di stile ottocentesco, tra l'altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Accade però che, tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l'unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti.

"Gli uomini non fanno mai del male così completamente ed entusiasticamente come quando lo fanno per convinzione religiosa".

R E C E N S I O N E


Questa è una recensione sofferta e difficile perché quel tre è la metà esatta della somma di tutto ciò che mi è piaciuto e di tutto ciò che non mi è andato giù.
L'ho trovata una storia interessante, molto interessante. Zeppa di storia ma anche affascinante per lo stesso motivo.
Ci sono dentro fatti veramente accaduti o fatti che si ritiene siano accaduti, ci sono personaggi veramente esistiti, personaggi mascherati da inventati che nella realtà avevano altri nomi ed un protagonista che è la fusione tra due, o più, personaggi reali.
Mi è piaciuta l'idea generale del diario ed anche lo scorrere degli eventi a ritroso. Il flash back è uno stile che tutto sommato non mi dispiace mai.
Quello che non ho apprezzato, e che non apprezzo in generale di Eco, è lo stile. Mi spiego: essendo un romanzo che tratta tematiche di fine ottocento non mi aspettavo uno stile contemporaneo, ma dello stile ottocentesco oltre che la bellezza c'è, in questo libro, anche tutto il resto. La pesantezza dei dettagli.
E' una cosa trita e ritrita nelle mie recensioni, questa.
Io non sono una che disprezza i dettagli, soprattutto in un fantasy (dovendo ricostruire un mondo completamente immaginario) ma quando sono tanti io li trovo superflui e soprattutto pesanti. Davvero pesanti.
Mi annoiano, mi dispiace. E' sicuramente un mio limite, questo!
Però bisogna ammettere che una pagina e mezzo (formato Kindle, ovviamente) di titoli di un personaggio, di cui tra l'altro neanche ricordo il nome, è un tantino eccessiva. No?
Qui c'è un finale tronco. Ma è un tronco che funziona!
Perché essendo un diario è ovvio che finisca in un certo modo ed è semplicemente geniale come il romanzo si chiuda con le frasi del protagonista stesso.
E' grazie al finale che ha tre cupcakes e non due, figuratevi!
Se vi piace la storia, leggetelo. Anche se non amate i troppi dettagli.
Se non vi piace la storia e tanto meno i dettagli evitatelo, sul serio.
Ah, quasi dimenticavo!
Il carattere del romanzo è prettamente anti-massonico ma soprattutto antisemita e considerati gli anni di riferimento ho pensato veramente più e più volte a Hitler, devo dire la verità. Soprattutto alla fine.
Leggendo il libro capirete anche che poi, alla fine, una sorta di collegamento c'è davvero.


♥ Bea

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